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Olimpiadi, a Clemente Russo non riesce l'impresa
Il 'Tatanka', tradito dalla stanchezza, non va oltre l'argento: vince l'ucraino Usyk
 
Olimpiadi, a Clemente Russo non riesce l'impresa
Londra - E' ancora argento, come a Pechino. A Clemente Russo non riesce l'impresa di trasformare la sua medaglia in quella del metallo più nobile. Sul suo volto durante la cerimonia della premiazione non c'é certo quel sorriso che ne ha fatto un personaggio da copertina. La delusione è evidente, e il campione di Marcianise, che forse si è sentito l'oro in tasca prima del tempo, non fa nulla per nasconderlo. A tradirlo è stata una condizione fisica non delle migliori, frutto della stanchezza che dopo una buona prima ripresa, chiusa in vantaggio (3-1) dopo aver cominciato con la guardia alta per non rischiare niente, ha bloccato le iniziative dell'azzurro. Passati i primi tre minuti a Russo non partono più quelle serie di tre colpi (sopra-sotto-ancora sopra) con cui ha appena messo in difficoltà Usyk e si capisce che il match può prendere un'altra piega. Un po' com'era successo a Mangiacapre nella semifinale dei superleggeri persa contro il cubano Sotolongo che adesso si è preso l'oro dominando l'ucraino Berinchyk. L'altro ucraino Oleksnadr Usyk diventa invece il nuovo campione olimpico dei pesi massimi, e lo fa rimanendo inizialmente sulle sue e dimostrandosi più scaltro dell'avversario: aspetta che venga dentro e poi lo prende d'incontro e mette a segno più colpi, avendo notato che Russo non è più così mobile. Il 'Tatanka' di Pechino, molto più reattivo sulle gambe, avrebbe probabilmente vinto, questo non lo fa ma esce comunque a testa alta. E' di nuovo argento, dopo aver dato tutto ciò che aveva dentro, e soffrendo anche, come in certi tratti della terza ripresa, quando per frenare l'avversario l'abbraccia in clinch. L'impressione è che l'azzurro abbia finito la benzina, ed è questo a tradirlo, non certo la tecnica del rivale, non superiore alla sua. A complicare la vita di Russo è in particolare la seconda ripresa, cominciata con uno scivolone non preso in considerazione dall'arbitro. Ma Usyk si fa più deciso, l'incontro diventa una sfida a viso aperto ma Russo piazza solo un paio di bei ganci destri. L'ucraino lavora invece molto con il sinistro e mette dentro ben sette colpi. Così il 'tempo' finisce 7-5 e all'inizio degli ultimi tre minuti la parità è assoluta. Nella terza il Toro di Marcianise si butta di nuovo all'attacco ma continua a non doppiare i colpi e a rimanere fermo sulle gambe, così Usyk si chiude, lo aspetta e mette ancora dentro più colpi del campano. Demolisce il sogno di Tatanka, forse all'ultima Olimpiade ma presto pronto per battaglie più immediate. Forse, come dice il ct Damiani, "bisogna solo rimodularlo". In ogni caso i 'corvacci' Clemente li ha battuti anche questa volta, è di nuovo secondo in un'Olimpiade e continua la sua sfida.
Redazione Tuttiinpiazza
fonte: Alessandro Castellani per ansa.it
12/08/2012
 
 
 
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