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Caserta. Corso Trieste, pedane e ZTL: Speranza prende posizione
Il partito guidato da Apperti non risparmia critiche al sindaco Marino
 
Caserta. Corso Trieste, pedane e ZTL: Speranza prende posizione
Caserta - C’è molto da dire, da commentare e da criticare sugli esiti dell’incontro tra il sindaco Marino, l’assessore alle Attività Produttive Riello ed i rappresentanti della Confesercenti e dei commercianti di Corso Trieste. Sembra che le famigerate pedane del Corso siano in fase di collaudo, e si sta preparando un regolamento per darle in adozione ai commercianti della strada. A parte che fa sorridere (amaro) immaginare come si svolga un collaudo (che magari darà esito positivo) di strutture che non hanno superato il primo anno di vita, ci viene da domandare: perché si continua con questo atteggiamento emergenziale e limitato, e non si procede invece con immediatezza all’approvazione del regolamento per l’adozione dei beni comuni, in modo da fornire regole e percorsi certi per favorire tutte le iniziative di cittadinanza attiva? E quindi, perché limitare la possibilità di adozione delle pedane e delle relative aiuole ai commercianti, mentre la cura e la manutenzione di uno spazio comune potrebbero costituire interessanti ed utili attività per bambini e ragazzi delle scuole, per le associazioni di volontariato, per gli anziani e così via? Veniamo poi alla questione ZTL, la cui storia ormai assomiglia sempre più per durata e trama alle classiche soap opera. Da un lato, quindi, si parla di recuperare le pedane e dare al Corso, finalmente, quell’aspetto di “salotto” che meriterebbe; e cosa chiedono i commercianti? Di aprirlo al traffico senza limitazioni fino all’incrocio con via San Giovanni, praticamente per i tre quarti della lunghezza, e di chiudere (ma solo nei weekend eh!) l’ultimo tratto fino a piazza Dante. La proposta è innanzitutto tecnicamente sbagliata, perché si devierebbe su via Vico un flusso di traffico insostenibile per una strada strettissima e resa già impraticabile da cantieri ormai ultradecennali. Si acuirebbero, poi, i problemi di sosta selvaggia in piazza Dante, slargo meraviglioso ma costantemente deturpato da auto e moto in sosta (vietata). Durante la giunta Del Gaudio si parlò di installare fioriere per impedire la sosta, che fine hanno fatto? Ma gli amici commercianti dovrebbero spiegarci quale vantaggio sperano di ottenere (una domanda che aspetta risposta da tempo immemore) con il passaggio delle auto in una strada che, già divieto di sosta, ora con le pedane non offre più il minimo spazio per la fermata anche breve (abbiamo già appurato che “sulle” pedane non è il caso di parcheggiare, non reggono il peso…). Ed infine, la richiesta degli esercenti di via Mazzini che invece di reclamare a gran voce l’attivazione delle telecamere di controllo ed una maggior presenza delle forze dell’ordine, invocano la riapertura al traffico come deterrente alla delinquenza. Siamo messi male. Al netto delle polemiche sul valore effettivo di quei numeri, le presenze alla Reggia sono in continua crescita, ed il trend non è destinato a fermarsi. Ma di come “trascinare” una porzione consistente di questi visitatori nel centro cittadino, non ne parla ancora nessuno, soprattutto non ne parla chi potrebbe goderne direttamente enormi benefici.
Redazione Tuttiinpiazza
11/09/2016
 
 
 
 
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